BRUT METODO CLASSICO - ELISA e GAIA-
Il Metodo Classico è un sistema di spumantizzazione che si basa sul principio della rifermentazione in bottiglia, un metodo antichissimo, nato in Francia, nella regione nota come Champagne.
Noi abbiamo deciso di utilizzare Pinot e Chardonnay, come lo champagne.
A fine vinificazione aggiungiamo zucchero e lievit liqueur de tirage. dentro la bottiglia si sviluppano anidride carbonica e alcol, la cosiddetta “presa di spuma”.
Dopo circa 3 mesi entro i quali gli zuccheri e i lieviti aggiunti in precedenza iniziano a fermentare generando anidride carbonica che, non avendo alcuna via d’uscita, resta intrappolata nel vino: è così che si forma il cosiddetto ‘perlage’, ossia le bollicine. Il vino viene quindi imbottigliato da un tappo a corona.
Dopo l'imbottigliamento, le bottiglie in piena fase di rifermentazione subiscono la cosiddetta “messa in punta”: esse vengono capovolte e poste in cataste per consentire allo spumante di restare a contatto per un periodo da 1 a 4 anni con il deposito feccioso costituito dalle cellule morte dei lieviti, i quali consentiranno al vino di assumere profumi e sapori particolari.
Successivamente, posizionate in apposite rastrelliere chiamate pupitre, le bottiglie vengono sottoposte a violente rotazioni e variazioni di inclinazione (remuage), fino a raggiungere la posizione verticale, questo procedimento ha lo scopo di far scendere i sedimenti verso il collo della bottiglia e di impedire che essi si attacchino al vetro, lasciando il vino perfettamente limpido.
Alla fine del processo di remuage le bottiglie vengono “sboccate” con la cosiddetta operazione del “dégorgément” entro la quale vengono eliminate le fecce Questa procedura si effettua ghiacciando il collo della bottiglia e togliendo il tappo: grazie alla pressione interna la parte di spumante ghiacciato con il suo deposito di feccia viene espulsa.
Dopo tutte queste operazioni, per ristabilire il livello di spumante all'interno della bottiglia, viene aggiunta una dose di vino secco: viene quindi versato il “liqueur d'expédition”.
A questo punto, il processo di produzione è terminato e le bottiglie vengono riportate in cantina per affrontare il periodo di risposo. Non resta quindi che aspettare per degustare un prodotto di pregio... d'altronde si sa, le cose belle (e buone!) hanno il passo lento.
Caratteristiche organolettiche
Colore giallo paglierino
Perlage fine e prolungato
Profumo intenso e persistente, con sentori tra il fruttato e il tostato
Gusto secco, di buona struttura e sapidità, vivace e fragrante
Abbinamenti consigliati
Aperitivi, antipasti e piatti a base di pesce, molluschi, crostacei, oltre a primi piatti e carni bianche.
Temperatura consigliata: 6°/8° C.
Abbiamo deciso di dedicare questa bottiglia alle nostre bambine, Elisa e Gaia, per questo abbiamo inserito le loro iniziali in etichetta.
PINOT CHARDONNAY BRUT -L' ALLORO-
Caratteristiche organolettiche
Spuma giustamente evanescente, con perlage fine e persistente.
Colore giallo paglierino chiaro.
Profumo intenso, complesso, evoluto ed esterificato, ricorda la crosta di pane, la frutta esotica matura, le spezie mediterranee, il timo, l’origano e la vaniglia.
Sapore pieno, ricco, con buon corpo, armonico, asciutto.
Freschezza e bevibilità i caratteri principali di questo spumante a base Pinot Bianco che gioca tutto sulla immediatezza delle diverse sensazioni.
Abbinamenti consigliati
Ottimo come aperitivo, può essere servito con verdure fritte, oppure abbinato a fritture di pesce in genere (la sua giusta acidità aiuta a "pulire" la bocca dai grassi) oppure a piatti di pesce crudo.
Per chi apprezza un gusto secco, con il dessert, si abbina a pasticceria secca da forno.
Temperatura di srvizio intorno ai 6°-8° C.
Cenni storici
Il Pinot Chardonnay nasce da un uvaggio di Pinot bianco e Chardonnay, due vitigni ampiamente diffusi in Francia nella zona dello Champagne e in Borgogna. Vitigni ampiamente coltivati anche in Italia nelle regioni Piemonte, Trentino Alto Adige, Veneto, Friuli, Lombardia.
Il metodo Charmat permette di mantenere nello spumante delicatezza e aromaticità delle uve, la prolungata sosta sui lieviti ne accentua struttura, complessità e persistenza.
La tecnica adottata è quella della vinificazione in bianco, fermentazione primaria a temperatura controllata ad opera di lieviti selezionati. La presa di spuma avviene a bassa temperatura in autoclavi. Al termine della rifermentazione, lo spumante sosta sul lievito per almeno sei mesi in modo da favorire la dissoluzione nel liquido di particolari sostanze derivanti dalla lisi del lievito, caratterizzando questo prodotto.
EXTRA DRY – LYLIUM-
Per il nostro spumante Extra Dry abbiamo utilizzato un uvaggio di Pinot e Chardonnay.
L’etimologia del termine Extra Dry potrebbe far cadere in errore, infatti questo vino non risulta “secco e asciutto” come vorrebbe la letterale traduzione dall’inglese, bensì amabile e brioso.
Caratteristiche organolettiche
Si distingue tra gli spumanti per il perlage fine, il color paglierino, il sentore di pesca bianca e la nota dolce dovuta al residuo zuccherino, compreso tra 12 e 17 g/l. Il suo sapore è intenso, appena appena acidulo e lievemente fruttato.
Abbinamenti consigliati
La tipologia Extra Dry in virtù delle sue caratteristiche uniche, si esalta con abbinamenti gastronomici variegati. Infatti, la bollicina fresca è ottima durante l’aperitivo, con le carni bianche, i formaggi freschi e i crostacei, verdure, nonché con cibi delicati e pasticceria secca.
Temperatura di srvizio intorno ai 6°-8° C.
Cosa scegliere? Brut o Extra Dry?
Lo spumante Extra dry ha un residuo zuccherino che varia tra i 12 e i 17 grammi per litro. Per chi non mastica l’inglese, il termine dry significa “asciutto”, e dunque il nome extra “asciutto” può risultare anche fuorviante perché il sapore dell’extra Dry è morbido e dolce.
In sostanza la differenza tra le due tipologie si rinviene nella seconda fermentazione, fase che determina il grado zuccherino e, di conseguenza, l’amabilità. La rifermentazione del Brut viene interrotta quando il residuo zuccherino è inferiore a 12 gr/l, mentre per l’Extra Dry prosegue sino a 17 g/l di zuccheri. Il residuo non inficia sulla qualità e la salubrità del vino, bensì tende ad apportare un maggior livello di amabilità del gusto. Le due versioni di spumante sono, in aggiunta, contrapposte per il colore: paglierino scarico per il primo, leggermente più acceso per il secondo.
CORTESE DELL’ ALTO MONFERRATO -LA PRIMULA-
Caratteristiche organolettiche
Colore paglierino chiaro, talvolta tendente al verdolino.
Odore caratteristico, delicato, molto tenue ma persistente con note floreali e di frutta fresca.
Sapore asciutto, armonico, sapido, gradevolmente amaro si riconoscono sentori di agrumi e mela.
Abbinamenti consigliati
Ottimo come aperitivo, con crostacei, piatti a base di pesce o carni bianche.
Temperatura di servizio intorno agli 8°- 10° C
Cenni storici
Tra i vitigni piu' tipici, a frutto bianco, emerge il Cortese, ritenuto originario di queste colline e gia' noto nel Settecento. Infatti, la prima descrizione abbastanza dettagliata dell'uva Cortese si trova nella ampelografia dei vitigni coltivati in territorio piemontese compiuta dal Conte Nuvolone, vicedirettore della Societa' Agraria di Torino, del 1798. L'uva Cortese, egli dice, "ha grappoli alquanto lunghetti, acini piuttosto grossi, quando e' matura diviene gialla ed e' buona da mangiare, fa buon vino, e' abbondante e si conserva". Questa prima descrizione si puo' ritrovare in seguito in uno scritto del 1852. Vi era indicata la produzione in varie zone del Piemonte,compreso l'antico Piemonte e ne sottolineava l'impiego sia per la purezza che per la quantita'. Il Cortese dell'Alto Monferrato ha ottenuto la denominazione di Origine Controllata nel 1979.
PIEMONTE CHARDONNAY - L' IBISCO-
Caratteristiche organolettiche
Colore giallo paglierino
Si apre a piacevoli sensazioni di frutta e fiori. Al palato è fresco, ben strutturato, armonico e persistente.
Abbinamenti consigliati
Si abbina perfettamente a piatti di pesce alla griglia e fritture di pesce, crostacei, risotti alle verdure, verdure crude in pinzimonio e carni bianche. Ottimo anche come vino da aperitivo.
Temperatura di servizio intorno a 10-11°
Cenni storici
Lo Chardonnay è un vitigno di origine francese, originario della Borgogna, da dove vengono i suoi vini più pregiati e famosi, e da qui si è poi diffuso fino a diventare uno dei più vitigni a bacca bianca più coltivati al mondo.