I nostri vini

  

 I ROSSI:

 .     Barbera d’ Asti docg superiore 

 .     Barbera d’ Asti docg

 .     Dolcetto d' Acqui doc superiore 

 .     Dolcetto d’ Acqui doc

 .     Monferrato doc Freisa 

 .     Piemonte doc Bonarda 

 .     Monferrato doc Rosso (Cabernet)

 .     Brachetto secco

 .     Rosato    

 

  I BIANCHI:

·       Spumante Brut Metodo Classico

 .      Spumante Pinot Chardonnay Brut 

·      Spumante Extra Dry    

 .     Cortese Dell'Alto Monferrato doc

 .     Piemonte  doc Chardonnay

 

 

  

GLI AROMATICI:

·       Filtrato dolce bianco 

·       Filtrato dolce rosso             

 

 

 

 LE ETICHETTE...

 Per evidenziare il profondo legame che unisce natura, genuinità e il   nostro vino, ne abbiamo abbinato ogni qualità  ad una pianta, e i vini superiori ad una pietra preziosa...

..E il vino più importante, il Brut Metodo Classico,  abbiamo deciso di dedicarlo alle nostre figlie, Elisa e Gaia, inserendo le loro iniziali nell'etichetta.

 

        

             

 

 

Vendiamo il nostro vino anche in damigiane da 54 o 34 lt, oppure in cestelli da 8 bottiglioni da 2 lt 

CONSEGNIAMO A  DOMICILIO IN TUTTO IL PIEMONTE, LOMBARDIA, LIGURIA E VALLE D'AOSTA!!!             

 

 

 

 

I VINI SUPERIORI

 

BARBERA D’ ASTI docg SUPERIORE     - ZAFFIRO -

 Questo vino è ottenuto da vitigni esposti in zone soleggiate, in cui viene effettuato un diradamento dei grappoli, permettendo una perfetta maturazione delle uve, una grande qualità, ma anche una piccola produzione.

 

Caratteristiche organolettiche

Di colore rosso rubino molto intenso.

Profumo ricco, complesso di notevole concentrazione e spessore. Si evidenziano in particolare sentori di frutta rossa e piccoli frutti; di sottofondo alcune spezie mentose, vaniglia e liquirizia.

Sapore asciutto, generoso, da gran corpo e notevole struttura, perfetta amalgama dei caratteri del vitigno in un insieme di grande morbidezza e gran classe e una lunghissima persistenza finale. 

Gradazione alcolica 14,5%

 

Abbinamenti consigliati

L’ invecchiamento di oltre un anno in botti di rovere lo rendono un vino corposo,  ideale per accompagnare piatti importanti di carni rosse, selvaggina o formaggi stagionati.

Servire a 18°-20° C in ampi calici, ballon.

Si consiglia di far ossigenare il vino, stappando la bottiglia 1 ora prima del consumo, maneggiando con delicatezza la bottiglia .

 

DOLCETTO D' ACQUI doc SUPERIORE       –AMETISTA- 

Il termine deriva dal greco améthystos che significa "non ebbro". Una leggenda mitologica racconta  che Ametista era una ninfa dei boschi di cui Bacco, il dio del vino, si era invaghito; ma la fanciulla, per sfuggire allo sgradito corteggiamento, si rivolse a Diana, che la trasformò in un limpido cristallo. Adirato, Bacco vi rovesciò addosso la sua coppa colma di vino, conferendogli così il suo colore violetto, insieme al potere di proteggere dagli inebrianti effetti della bevanda a lui cara, chi indossasse la gemma.

  

Anche questo vino è ottenuto da vitigni esposti in zone soleggiate, in cima alla collina di Pineto. Viene effettuata una rigorosa scelta dei grappoli, solo i più maturi, e in questo modo si raggiunge il vertice qualitativo del Dolcetto.

 

Caratteristiche organolettiche

 

Prodotto con uve al 100% di Dolcetto, rosso,  di colore rubino, dato l’invecchiamento, tendente al granato. 

Floreale e leggermente speziato dà sentori di chiodi di garofano con il tipico finale mandorlato. 

Sapore asciutto, tannico, secco e deciso e un retrogusto piacevole  di mandorla amara e moderatamente acido. Piacevole sul finale, di buona persistenza.  

Gradazione alcolica 14%vol

 

Abbinamenti consigliati

 Salumi e formaggi stagionati, primi piatti con sughi di carne, arrosti. Minestre di legumi. 

Servire a 18°-20° C in ampi calici, ballon.

Si consiglia di far ossigenare il vino, stappando la bottiglia 1 ora prima del consumo, maneggiando con delicatezza la bottiglia .

 

 

 

 

 

 

I ROSSI

 

BARBERA D' ASTI   - LA SALVIA -

Caratteristiche organolettiche

Colore rosso rubino intenso, tendente al rosso granato con l'invecchiamento.

Profumo intenso e fruttato, (note di prugna e di ciliegia matura), tendente all’ etereo con l’ invecchiamento.

Sapore caldo, se bevuto giovane ha gusto asciutto, con una buona acidità, gradevolmente fresco, floreale e fragrante adatto a tutto pasto; dopo un adeguato invecchiamento assume una struttura robusta, armonica e concentrata.

 

Abbinamenti consigliati

Questo vino è  ottenuto da uve selezionate, vendemmiate in piena maturazione, vinificate con sistema tradizionale; servito a 18° - 20ºC, in ampi calici, è ideale nell'abbinamento con primi importanti, piatti sapidi di carne rossa, selvaggina e formaggi stagionati. Oppure servito a 16° - 18º  con grigliate di carni bianche e rosse, stufati, arrosti e pollame.

 

Cenni storici

Una prima traccia della Barbera si riscontra in uno scritto del XVII secolo conservato nel municipio di Nizza Monferrato. Nel 1798, entra ufficialmente nell'elenco dei vitigni piemontesi.

Si diffonde rapidamente nell' Ottocento e oggi è considerato il principale vitigno a bacca nera del Piemonte. Un vino dai toni rustici, celebrato da poeti di valore, quali il Carducci e il Pascoli. Il Barbera d'Asti è un vino che ha ottenuto il riconoscimento DOC nel 1970 e successivamente DOCG nel 2008. 

 

DOLCETTO D’ ACQUI    – IL ROSMARINO -                     

 Caratteristiche organolettiche

Colore rosso rubino intenso con sfumature viola, con tendenza al rosso mattone con l'invecchiamento.

Odore etereo di rosa e viola, sentore dominante di ciliegia matura e confettura di frutta (prugna). 

Sapore asciutto, morbido, gradevolmente mandorlato e amarognolo.

 

Abbinamenti consigliati

Per gustare completamente tutte le qualità del Dolcetto  sturare la bottiglia a temperatura ambiente, 18°-20°C, maneggiandola delicatamente.  Abbinamento gastronomico ideale con salumi, paste ripiene, minestre, carni bianche; è vino da tutto pasto.

 

Cenni storici

Il Dolcetto d'Acqui prende il suo nome dal comune di Acqui in provincia di Alessandria ed è prodotto con le uve di uno dei più importanti vitigni piemontesi, il Dolcetto, diffuso in varie province della regione sin dal Seicento.

 

MONFERRATO FREISA   – LA VIOLETTA -

 Caratteristiche organolettiche

Colore rosso rubino, con tendenza a leggero arancione quando il vino invecchia.

Odore caratteristico, delicato, di lamponi, more e confetture di frutta (pesca).

Sapore fragrante, moderato corpo, lieve tannicità che tende ad affievolirsi nel tempo.  

 

Abbinamenti consigliati

Vino a tutto pasto, particolarmente indicato con gli antipasti a base di carni, in particolare alla griglia, salumi poco stagionati e formaggi conditi; ottimo anche con primi piatti.

Servire in bicchieri tulipano per vini rossi a temperatura di 16°/18° C.

 

 Cenni storici

Le prime documentazioni sulla varietà Freisa si riscontrano all'inizio del 1500.  In base a tali documenti, le freise sono poste tra i vini pregiati e sono stimate il doppio del vino comune. La prima descrizione dedicata alla "Freisa" risale alla fine del 1700 ed è quella del Conte Giuseppe Nuvolone-Pergamo, direttore dell'Orto Sperimentale della Reale Società di Agricoltura di Torino che inserisce il vitigno fra le uve nere piemontesi di prima qualità.

Il Monferrato Freisa è un vino DOC la cui produzione è consentita solo nelle province di Alessandria e Asti.

  

PIEMONTE BONARDA  - LA GENZIANA -

 Caratteristiche organolettiche

Colore rosso rubino vivace e intenso.

Profumo fine, intenso e netto, con chiare cadenze fruttate.

Sapore asciutto, caldo e buona persistenza.

 

 Abbinamenti consigliati

Salumi, primi piatti con sughi di carne e verdure, arrosti di maiale, formaggi di media stagionatura. Ottimo a tutto pasto. Molto interessante è l’abbinamento con il tipico fritto misto alla piemontese.

La temperatura di servizio è sui 16°- 18° C in bicchieri a tulipano per vini rossi.

 

MONFERRATO ROSSO  – CABERNET – IL CICLAMINO-

Caratteristiche organolettiche

Rosso rubino carico, propone al naso e al gusto le note caratteristiche del vitigno, quali aromi delicatamente vegetali, legnosi,  e di frutta rossa, in una armoniosa fusione di persistenza aromatica con una struttura interessante e con tannini di particolare spessore.

 

Abbinamenti consigliati

Indicato con gli arrosti di carni rosse, brasati e la selvaggina. Il suo sapore pieno si armonizza perfettamente con i formaggi stagionati.

Temperatura di servizio intorno ai 18° C.

                    

 

I BIANCHI

 

BRUT METODO CLASSICO - ELISA e GAIA-

 

Il Metodo Classico è un sistema di spumantizzazione che si basa sul principio della rifermentazione in bottiglia, un metodo antichissimo, nato in Francia, nella regione nota come Champagne. 

Noi abbiamo deciso di utilizzare Pinot e Chardonnay, come lo champagne. 

A fine vinificazione aggiungiamo zucchero e lievit liqueur de tirage. dentro la bottiglia si sviluppano anidride carbonica e alcol, la cosiddetta “presa di spuma”. 

Dopo circa 3 mesi entro i quali gli zuccheri e i lieviti aggiunti in precedenza iniziano a fermentare generando anidride carbonica che, non avendo alcuna via d’uscita, resta intrappolata nel vino: è così che si forma il cosiddetto ‘perlage’, ossia le bollicine. Il vino viene quindi imbottigliato  da un tappo a corona. 

Dopo l'imbottigliamento, le bottiglie in piena fase di rifermentazione subiscono la cosiddetta “messa in punta”: esse vengono capovolte e poste in cataste per consentire allo spumante di restare a contatto per un periodo da 1 a 4 anni con il deposito feccioso costituito dalle cellule morte dei lieviti, i quali consentiranno al vino di assumere profumi e sapori particolari. 

Successivamente, posizionate in apposite rastrelliere chiamate pupitre, le bottiglie vengono sottoposte a violente rotazioni e variazioni di inclinazione (remuage), fino a raggiungere la posizione verticale, questo procedimento ha lo scopo di far scendere i sedimenti verso il collo della bottiglia e di impedire che essi si attacchino al vetro, lasciando il vino perfettamente limpido. 

Alla fine del processo di remuage le bottiglie vengono “sboccate” con la cosiddetta operazione del “dégorgément” entro la quale vengono eliminate le fecce Questa procedura si effettua ghiacciando il collo della bottiglia e togliendo il tappo: grazie alla pressione interna la parte di spumante ghiacciato con il suo deposito di feccia viene espulsa. 

Dopo tutte queste operazioni, per ristabilire il livello di spumante all'interno della bottiglia, viene aggiunta una dose di vino secco: viene quindi versato il “liqueur d'expédition”. 

A questo punto, il processo di produzione è terminato e le bottiglie vengono riportate in cantina per affrontare il periodo di risposo. Non resta quindi che aspettare per degustare un prodotto di pregio... d'altronde si sa, le cose belle (e buone!) hanno il passo lento.

 

Caratteristiche organolettiche

Colore giallo paglierino

Perlage fine e prolungato

Profumo intenso e persistente, con sentori tra il fruttato e il tostato

Gusto secco, di buona struttura e sapidità, vivace e fragrante

 

Abbinamenti consigliati

Aperitivi, antipasti e piatti a base di pesce, molluschi, crostacei, oltre a primi piatti e carni bianche.

Temperatura consigliata: 6°/8° C. 

 

Abbiamo deciso di dedicare questa bottiglia alle nostre bambine, Elisa e Gaia, per questo abbiamo inserito le loro iniziali in etichetta.

 

PINOT   CHARDONNAY   BRUT  -L' ALLORO-

Caratteristiche organolettiche

Spuma giustamente evanescente, con perlage fine e persistente.

Colore giallo paglierino chiaro.

Profumo intenso, complesso, evoluto ed esterificato, ricorda la crosta di pane, la frutta esotica matura, le spezie mediterranee, il timo, l’origano e la vaniglia.

Sapore pieno, ricco, con buon corpo, armonico, asciutto.

Freschezza e bevibilità i caratteri principali di questo spumante a base Pinot Bianco che gioca tutto sulla immediatezza delle diverse sensazioni.

 

Abbinamenti consigliati

Ottimo come aperitivo, può essere servito con verdure fritte, oppure abbinato a fritture di pesce in genere (la sua giusta acidità aiuta a "pulire" la bocca dai grassi) oppure a piatti di pesce crudo.

 Per chi apprezza un gusto secco, con il dessert, si abbina a pasticceria secca da forno.

Temperatura di srvizio intorno ai 6°-8° C.

 

 Cenni storici

Il Pinot Chardonnay nasce da un uvaggio di Pinot bianco e Chardonnay, due vitigni ampiamente diffusi in Francia nella zona dello Champagne e in Borgogna. Vitigni ampiamente coltivati anche in Italia nelle regioni Piemonte, Trentino Alto Adige, Veneto, Friuli, Lombardia.

Il metodo Charmat permette di mantenere nello spumante delicatezza e aromaticità delle uve, la prolungata sosta sui lieviti ne accentua struttura, complessità e persistenza.

La tecnica adottata è quella della vinificazione in bianco, fermentazione primaria a temperatura controllata ad opera di lieviti selezionati. La presa di spuma avviene a bassa temperatura in autoclavi. Al termine della rifermentazione, lo spumante sosta sul lievito per almeno sei mesi in modo da favorire la dissoluzione nel liquido di particolari sostanze derivanti dalla lisi del lievito, caratterizzando questo prodotto.

 

EXTRA DRY – LYLIUM-

 

Per il nostro spumante Extra Dry abbiamo utilizzato un uvaggio di Pinot e Chardonnay.  

 L’etimologia del termine Extra Dry potrebbe far cadere in errore, infatti questo vino non risulta “secco e asciutto” come vorrebbe la letterale traduzione dall’inglese, bensì amabile e brioso.

 

Caratteristiche organolettiche 

 Si distingue tra gli spumanti per il perlage fine, il color paglierino, il sentore di pesca bianca e la nota dolce dovuta al residuo zuccherino, compreso tra 12 e 17 g/l. Il suo sapore è intenso, appena appena acidulo e lievemente fruttato.

 

Abbinamenti consigliati 

La tipologia Extra Dry in virtù delle sue caratteristiche uniche, si esalta con abbinamenti gastronomici variegati. Infatti, la bollicina fresca è ottima durante l’aperitivo, con le carni bianche, i formaggi freschi e i crostacei, verdure, nonché con cibi delicati e pasticceria secca.

Temperatura di srvizio intorno ai 6°-8° C.

 

 

Cosa scegliere? Brut o Extra Dry?

 

Lo spumante Extra dry ha un residuo zuccherino che varia tra i 12 e i 17 grammi per litro. Per chi non mastica l’inglese, il termine dry significa “asciutto”, e dunque il nome extra “asciutto” può risultare anche fuorviante perché il sapore dell’extra Dry è morbido e dolce. 

 In sostanza la differenza tra le due tipologie si rinviene nella seconda fermentazione, fase che determina il grado zuccherino e, di conseguenza, l’amabilità. La rifermentazione del Brut viene interrotta quando il residuo zuccherino è inferiore a 12 gr/l, mentre per l’Extra Dry prosegue sino a 17 g/l di zuccheri. Il residuo non inficia sulla qualità e la salubrità del vino, bensì tende ad apportare un maggior livello di amabilità del gusto. Le due versioni di spumante sono, in aggiunta, contrapposte per il colore: paglierino scarico per il primo, leggermente più acceso per il secondo.

 

 

 

CORTESE DELL’ ALTO MONFERRATO  -LA PRIMULA-

Caratteristiche organolettiche

Colore paglierino chiaro, talvolta tendente al verdolino.

Odore caratteristico, delicato, molto tenue ma persistente con note floreali e di frutta fresca.

Sapore asciutto, armonico, sapido, gradevolmente amaro si riconoscono sentori di agrumi e mela.

Abbinamenti consigliati

Ottimo come aperitivo, con crostacei, piatti a base di pesce o carni bianche.

Temperatura di servizio intorno agli 8°- 10° C

Cenni storici

Tra i vitigni piu' tipici, a frutto bianco, emerge il Cortese, ritenuto originario di queste colline e gia' noto nel Settecento. Infatti, la prima descrizione abbastanza dettagliata dell'uva Cortese si trova nella ampelografia dei vitigni coltivati in territorio piemontese compiuta dal Conte Nuvolone, vicedirettore della Societa' Agraria di Torino, del 1798. L'uva Cortese, egli dice, "ha grappoli alquanto lunghetti, acini piuttosto grossi, quando e' matura diviene gialla ed e' buona da mangiare, fa buon vino, e' abbondante e si conserva". Questa prima descrizione si puo' ritrovare in seguito in uno scritto del 1852. Vi era indicata la produzione in varie zone del Piemonte,compreso l'antico Piemonte e ne sottolineava l'impiego sia per la purezza che per la quantita'. Il Cortese dell'Alto Monferrato ha ottenuto la denominazione di Origine Controllata nel 1979.

 

 

PIEMONTE CHARDONNAY - L' IBISCO-

Caratteristiche organolettiche

Colore giallo paglierino

Si apre a piacevoli sensazioni di frutta e fiori. Al palato è fresco, ben strutturato, armonico e persistente.

Abbinamenti consigliati

 

Si abbina perfettamente a piatti di pesce alla griglia e fritture di pesce, crostacei, risotti alle verdure, verdure crude in pinzimonio e carni bianche. Ottimo anche come vino da aperitivo.

Temperatura di servizio intorno a 10-11°

Cenni storici

 

 

Lo Chardonnay è un vitigno di origine francese, originario della Borgogna, da dove vengono i suoi vini più pregiati e famosi, e da qui si è poi diffuso fino a diventare uno dei più vitigni a bacca bianca più coltivati al mondo.

 

 

 

GLI AROMATICI

BRACHETTO SECCO E DOLCE  

- LA ROSA CANINA-

 

Caratteristiche organolettiche

Colore rosso rubino con riflessi porporini cerasuoli, tendente al rosato.

Profumo intenso che ricorda la rosa selvatica e tipica percezione aromatica del vitigno.

 

SECCO

Il sapore è  vellutato, avvolgente, con ottima persistenza.

Da abbinare ad antipasti caldi di pesce e verdure, primi piatti con ripieni di magro, carni bianche e formaggi stagionati, ottimo con il salmone al forno.

Temperatura di servizio 16° C

 

DOLCE

Sapore dolce, morbido, delicato e fruttato.

 E’ l’ abbinamento ideale con dolci e macedonie.

Cenni storici

Si ritiene che il Brachetto abbia avuto origine sulle colline del Monferrato astigiano e che già i Romani lo bevessero, quando i centurioni arrivavano ad Acqui. Racconta poi la leggenda che Cleopatra con questo vino attrasse a sé Giulio Cesare prima e Marcantonio dopo, portandoli ad esaudire i suoi desideri di potere. Vero o non vero, sta di fatto che il fascino del Brachetto è rimasto nascosto fino al XIX secolo, quando la moda per i vini dolci e frizzanti raggiunse il suo apice.   Tuttavia il gusto in fatto di vini seguì una forte evoluzione e una ventina   di anni fa, con l'affermazione dei vini da dessert, il Brachetto venne reimpiantato e si diffuse soprattutto in Piemonte. I vigneti più apprezzati si trovano ora sulle colline intorno al comune di Acqui Terme, da cui prende il  denominazione "Brachetto d' Acqui".

 

MOSCATO  -LA MIMOSA-

 

Caratteristiche organolettiche

Limpidezza, brillante, vivace.

Colore giallo paglierino con riflessi dorati.

Aroma caratteristico e fragrante (con sentori di fiori, quali la salvia,  il limone, il tiglio e l’acacia, e di frutti come l’albicocca e la pesca, soavi ed avvincenti).

Sapore dolce, aromatico, caratteristico, con una vena alcolica moderata, un gusto invitante e una leggerissima acidità.

 

Abbinamenti consigliati

Dolci in genere. Ultimamente si consiglia anche con formaggi e salumi. Si abbina facilmente con i cibi speziati o piccanti, tipico abbinamento soprattutto negli Stati Uniti, è il Moscato  con la cucina etnica, in particolare quella indiana.

 

Cenni storici

Originario del bacino medio-orientale del Mediterraneo. Vettore della sua diffusione nelle regioni italiane meridionali furono i coloni greci, che portarono con loro i semi o i tralci per poterlo coltivare nelle colonie della Magna Grecia.